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Morus nigra

Morus nigra

Il gelso nero o moro nero (Morus nigra L.) è una specie arborea da frutto della famiglia delle Moracee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Urticales, Famiglia Moraceae e quindi al Genere Morus ed alla Specie M. nigra.

Etimologia –
Il termine Morus proviene da morus, nome latino del gelso in Ovidio e Plinio derivato dal greco μορέα moréa che significa parte, in riferimento all’infruttescenza formata da tanti piccoli frutti con involucro carnoso. L’epiteto specifico nigra viene da niger nero: per il colore delle gemme ma non dei frutti.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il gelso nero è originario dell’Asia minore, tra la Persia, la Turchia e l’Arabia, ma si è ampiamente diffuso in epoca antica in altri Paesi ed in Europa come albero da frutto; è segnalato come specie avventizia in molte regioni d’Italia.

Descrizione –
Il Morus nigra è una pianta molto longeva che può vivere fino a 100-150 anni; è un albero caducifoglie e latifoglie, normalmente alto fino a 8 metri ma che può raggiungere anche 15–20 m, con una chioma caratterizzata da rami robusti e grossolani. Questa specie è simile al gelso bianco, ma si differenzia per alcuni caratteri salienti: le foglie sono pubescenti nella pagina inferiore e ruvide in quella superiore, cuoriforme alla base e con margine dentato.
I fiori sono di diverso sesso sono portati solitamente da piante separate, per cui il gelso nero è costituito in prevalenza da piante dioiche; non sono rari i casi di esemplari con ambedue le infiorescenze sulla stessa pianta.
La fioritura avviene nel periodo tra aprile e maggio e la fruttificazione si ha a giugno-luglio.
Il frutto (sorosio) è costituito da piccole bacche carnose che assumono a maturità un colore rosso-violaceo ed un sapore dolce.

Coltivazione –
Per la coltivazione del gelso nero si tenga conto che è un po’ meno resistente al freddo del Morus alba per cui la specie è più diffusa nelle regioni meridionali. È comunque una pianta rustica e resistente, ma le foglie sono molto appetite da vari lepidotteri, oltre che dalle larve del baco da seta. Come per altri gelsi la pianta preferisce suoli umidi, ma sopporta anche suoli poveri. La coltivazione in luoghi aperti al traffico di persone e automobili è evitata, dato che i frutti, che sono molto succosi e colorati, se non sono raccolti cadono e imbrattano le persone e gli automezzi.
Viene comunque coltivata, con varietà particolari, come pianta ornamentale in parchi e giardini. Per i dettagli della tecnica di coltivazione ci si può riferire alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
Il Morus nigra è conosciuto dai tempi antichi; Ovidio racconta che due giovani babilonesi, Piramo e Tisbe, che si amano intensamente nonostante l’opposizione delle famiglie e che, a causa di un tragico equivoco, muoiono entrambi e, per il sangue uscito dai loro corpi, le bacche del gelso divennero scure. La sua saggezza servì nel rinascimento a dar luogo all’emblema della diligenza.
Già i Romani ne conoscevano i frutti che erano apprezzati non solo da Ovidio, ma anche da Plinio il Vecchio. Anticamente è stato apprezzato come una sorta di panacea; infatti se ne ricavavano diversi miracolosi medicamenti.
Il gelso nero un tempo veniva ampiamente coltivato per la produzione dei frutti nell’Europa meridionale. Oggi è maggiormente usato come albero ornamentale; la presenza di alberi di gelso da frutto è attualmente piuttosto rara e gli esemplari presenti sono spesso molto vecchi. Ormai può essere classificato nei frutti rari e dimenticati.
Nei tempi passati questa pianta è stata anche utilizzata per l’alimentazione del baco da seta, sostituito in seguito dal gelso bianco più gradito alle larve, con cui viene frequentemente confuso.
In Italia, specialmente nella regione Sicilia, il frutto di tale albero è utilizzato sia come frutta da tavola sia come componente di dolci, confetture e guarnizioni.
Le more di gelso sono antidiabetiche, astringenti ed in generale ipoglicemizzanti; la radice è purgativa e diuretica; la corteccia è disinfettante e cicatrizzante.

Modalità di Preparazione –
In Italia meridionale il frutto del gelso nero viene utilizzato come componente di dolci e guarnizioni; famosa in Sicilia è la granita di gelsi. Anche le foglie tenere possono essere usate per il consumo umano, essendo un po’ dolci.
Si possono preparare infusi delle foglie, decotti delle radici e sciroppo dei frutti per uso interno ed, inoltre, impacchi con le foglie bollite contro le irritazioni.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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