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Salix viminalis

Salix viminalis

Il Salice viminale (Salix viminalis L.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Salicaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Dilleniidae, Ordine Salicales, Famiglia Salicaceae e quindi al Genere Salix ed alla Specie S. viminalis.

Etimologia –
Il termine Salix è il nome nel latino classico del salice, forse connesso con il sanscrito saras acqua. L’eptiteo specifico viminalis proviene da vimen, -inis vimine: con parti flessibili utilizzabili per lavori di intreccio.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Salice da vimini è una pianta il cui areale di diffusione va dall’Europa centrosettentrionale alla Siberia. Il suo habitat è quello lungo corsi d’acqua o altri luoghi umidi. L’esatto luogo di origine è incerto a causa della sua intensa e diffusa coltivazione ma, in funzione del suo areale di diffusione, è certamente originario in una zona che va dall’Europa centrale all’Asia. Questa specie si è naturalizzata in molte zone d’Italia e viene coltivata nell’Italia centro-settentrionale, ma è anche diffuso in tutto il Regno Unito ed in Irlanda.

Descrizione –
Il Salix viminalis è un piccolo albero che può raggiungere comunque i 10 metri di altezza, con una chioma cespugliosa ed espansa. I rami sono brunastri e pelosi da giovani, per poi divenire lisci intorno ai 2 anni.
Le foglie sono lineari, di colore verde scuro sopra, bianche inferiormente e spesso dai margini ripiegati verso il basso.
La pianta presenta fiori monoici, con quelli maschili portati in amenti incurvati, con 2 stami e antere gialle e quelli femminili in amenti incurvati e peduncolati. Il frutto è una capsula ovoidale, pubescente, con semi provvisti di peli.

Coltivazione –
Il Salice viminale è una pianta a rapido accrescimento che gradisce un terreno fresco, fertile e umido. La moltiplicazione avviene per seme, per talea legnosa o semilegnosa ad aprile o margotta o propaggine nel periodo di luglio. Un metodo utilizzato dai contadini è semplicemente quello di prendere degli astoni (ovvero rami della pianta con un diametro di 3-4 cm, lunghi circa 2 m, senza rami laterali) e provare a farli radicare piantandoli direttamente nel terreno per circa un terzo della loro lunghezza, badando a mantenere elevata l’umidità del suolo. La messa a dimora delle giovani piante va eseguita in autunno o primavera.
Questo salice, essendo impiegato come pianta da vimini, viene capitozzato in inverno, per aumentare la produzione dei rami, che sono impiegati per la costruzione di cestini o usati per legare le viti. Essendo una pianta a rapido accrescimento va nutrita di conseguenza.
Per le sue dimensioni ridotte, il Salice da vimini si presta anche alla coltivazione in vaso, su ampi terrazzi soleggiati, dove dà il meglio di sé tra l’invero e la primavera, sia per il colore brillante dei suoi rami che per la fioritura successiva.

Usi e Tradizioni –
Il Salix viminalis è stato introdotto in Italia sin dall’antichità, proprio come pianta da vimini, oggi la sua coltivazione è stata largamente abbandonata e rimane in gruppi isolati specie nel settore meridionale della Pianura Padana. Come si evince dal nome, infatti, il Salice da vimini, viene utilizzato da secoli per produrre oggetti in vimini, dall’arredamento da giardino (poltrone, divisori frangivento) ai cesti, passando per culle, stuoie e paraventi. I suoi rami vengono utilizzati come tutori nell’orto o in giardino, per i rampicanti come i Piselli odorosi. Tuttora la pianta viene coltivata nei vigneti e posta alla fine dei singoli filari per poter impiegare i suoi rami nella legatura delle viti. Nei lavori forestali non è raro veder utilizzare la pianta per consolidare terreni fluviali, lungo canali o sugli argini dei fiumi.
Il Salice da vimini inoltre, come pianta ornamentale, può essere utilizzato in giardini di piccole e medie dimensioni, specialmente laddove siano stati costruiti laghetti o piccoli stagni ma non ci sia lo spazio sufficiente a ospitare salici di maggiori dimensioni. La bellezza della fioritura abbondante e precoce, giallo vivo grazie al colore degli amenti fiorali, permette di godere di un precoce annuncio di primavera.
S. viminalis è un noto iperaccumulatore di cadmio, cromo, piombo, mercurio, idrocarburi del petrolio, solventi organici, MTBE, TCE e sottoprodotti, selenio, argento, uranio e zinco, e ferrocianuro di potassio (provato su S. babylonica L.); per questo motivo è una pianta per il fitorisanamento dei suoli inquinati da metalli pesanti.

Modalità di Preparazione –
Il Salice da vimini, oltre agli utilizzi, per la preparazione di oggetti in vimini e vari manufatti, non ha particolari applicazioni in campo farmaceutico ed alimentare anche se, come tutti i salici, contiene la salicina.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



2 pensieri riguardo “Salix viminalis

  • Verbeke joost andreas

    Sono interessato allo studio dei taxa di salice, selvatici o selvatici relitti di intreccio, nella pianura padana. Sapete dove ci sono buone aree?

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    • ecosostenibile

      Buongiorno, per maggiori approfondimenti, le consiglio di rivolgersi, vista la specificità, al Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università degli Studi di Milano.

      Rispondi

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