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Pastinaca sativa

Pastinaca sativa

La pastinaca (Pastinaca sativa L.) è una specie erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Apiaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Apiales, Famiglia Apiaceae e quindi al Genere Pastinaca ed alla Specie P. sativa.

Etimologia –
Il termine Pastinaca deriva da pastinaca, una sorta di carota, questa a sua volta da pastus nutrimento: riferimento alla commestibilità della radice. L’epiteto specifico sativa proviene da satum (participio passato di sero seminare, piantare) seminato, piantato: che si semina o pianta, coltivato, domestico.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La pastinaca è una specie presente in quasi tutte le zone del mondo, ma con lacune importanti in un continente o zona climatica. È una pianta di origine Euro-siberiana divenuta Subcosmopolita. In Italia è comune in tutte le regioni, dove vegeta nei prati, bordo strada, coltivi, scarpate ferroviarie, terreni limosi e ricchi di sostanze azotate, dal piano fino a 1500 m s.l.m.

Descrizione –
La Pastinaca sativa è una specie erbacea, dall’odore pungente, biennale che può raggiungere i 40÷120 cm. Di altezza, con radice a fittone, affusolata, di colore giallo chiara, carnosa, che nel primo anno produce soltanto un ciuffo di foglie dal quale poi, nel secondo si sviluppa il fusto cavo, angoloso, scanalato, pubescente e ramificato in alto.
Le foglie basali sono caratterizzate da un lungo picciolo che inguaina il fusto; queste sono pennate, con 5÷11 foglioline ovali, con apice acuto e margine dentato e talvolta inciso in due lobi. Le foglie caulinari sono alterne, le superiori sessili ed amplessicauli e con numero inferiore di foglioline.
I fiori sono ermafroditi, di colore giallo oro, riuniti in piccole ombrelle che a loro volta formano grosse ombrelle del diametro variabile di 5÷8 cm e con 5÷15 raggi, mancanti dell’involucro e involucretto; i peduncoli delle ombrelle laterali sono più lunghi di quelle centrali e l’ombrella superiore è sensibilmente più grande di quelle sottostanti; il calice è praticamente assente e la corolla è composta da 5 petali ovali con apice appuntito e ripiegato verso l’interno. I frutti sono dei diacheni piatti con contorno ovale, di colore bruno giallastro. L’antesi è tra luglio ed agosto.

Coltivazione –
La pastinaca sativa, conosciuta anche come carota bianca, è un ortaggio antico, che fu diffuso in Europa dagli antichi romani. Anche se la sua coltivazione maggiore è soprattutto nel nord Europa si trova benissimo anche nel clima italiano, per cui può essere coltivata agevolmente.
La pastinaca si semina tra febbraio e giugno in pieno campo. Occorre fare attenzione perché il seme ha vita breve e deve essere quindi di recente produzione, se la semente ha più di due anni si rischia di non veder nascere nessuna piantina. Visto che la germinazione è abbastanza difficile, si consiglia di mettere a bagno i semi una notte prima di andare a piantare le piantine nell’orto. Per ammorbidire il seme si può fare un bagno con la camomilla. Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
La pastinaca sativa è una pianta conosciuta, almeno dal tempo dei Romani. Si narra che l’imperatore Tiberio (42 a.C. 37 d.C) abbia fatto importare la pastinaca a Roma dalla Valle del Reno (l’attuale Germania). Successivamente, nel medioevo, la pastinaca era molto diffusa in Italia ed era usata quanto oggi impieghiamo la patata; è stata proprio l’introduzione della patata ad aver determinato il lento declino della coltivazione della pastinaca. La pastinaca è poi sparita quasi completamente dalle nostre tavole nel XIX secolo. La lunga radice, bianca e carnosa, dal sapore acidulo, viene consumata come ortaggio dopo la cottura.
I costituenti principali della pastinaca: olio essenziale, sostanze grasse, furocumarina, pectine, carboidrati e vitamina C.
Un tempo questa pianta era usata nella medicina popolare come diuretico e digestivo. La Pastinaca è nota soprattutto per le proprietà alimentari delle sue radici, che oltre ad essere ricche di proteine, amidi e zuccheri, hanno un gradevole sapore simile a quello delle carote; la tradizione popolare ritiene la Pastinaca un cibo utile alle persone deboli, anziane o convalescenti. Gli antichi romani attribuivano alla Pastinaca proprietà afrodisiache e spesso la cucinavano con il miele.
Si tratta di un ottimo cibo dietetico, infatti 100 g di radice, corrispondono a 22 kcal e contengono 12 g di fibre.
Un tempo anche i fiori erano impiegati per tingere di colore giallo la lana.
Attenzione però al suo corretto uso e riconoscimento; infatti la Pastinaca sativa subsp. urens (Req. ex Godr.) Čelak può provocare dermatiti da contatto e può essere responsabile, in soggetti particolarmente sensibili, di ustioni di 2° grado. Questa sottospecie ma anche le Pastinache in generale contengono furanocumarina, una sostanza che può provocare reazioni cutanee aggravate per fotosensibilizzazione, sotto gli effetti dei raggi solari.

Modalità di Preparazione –
La pastinaca è un ortaggio che si consuma cotto; è una verdura a pasta morbida e gusto dolce, che ricorda quello della patata e della carota. In cucina può essere preparata al forno o fritta, proprio come le patate. Può essere impiegata per preparare zuppe e vellutate, da sola o accompagnata da altri ortaggi come le stesse carote o la zucca. Le estremità delle ramificazioni della pastinaca, inoltre, possono essere impiegate come spezia.
La radice viene impiegata, soprattutto nel nord Europa, in molte preparazioni alimentari e anche in bevande fermentate tipo birra.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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