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Glossario Ecologico

Sorosio

Sorosio

Il sorosio è un’infruttescenza che fa parte della categoria dei falsi frutti, in quanto è generato dall’unione di più frutti veri. Il termine sorosio deriva dal latino sorosis che a sua volta è di provenienza dal greco σωρός, che significa cumulo.
I numerosi fiori o ovari che danno origine a questo frutto sono solitamente raggruppati a capolino o in amenti.
Un esempio tipico di sorosio è il frutto del gelso, che impropriamente viene chiamato “mora di gelso”.
Questa “mora” è l’unione appressata di frutti succulenti, ciascuno col proprio seme, e ciascuno prodotto da un singolo fiore su un singolo supporto.
Se i frutti insistono su un supporto comune, ma confluiscono tra loro a costituire un corpo unico quasi o del tutto non separabile, per fusione dei tegumenti, e presentando solo superficialmente tracce della loro genesi, il frutto viene chiamato sincarpo. È un sincarpo il frutto dell’Ananas e i frutti di Annonaceae come la Cerimoia.

Pertanto il sorosio, essendo originato dall’unione di più frutti veri e un falso frutto, che costituisce la polpa. Il sorosio è formato da tanti piccoli acheni o nucule circondati da parti modificate e ingrossate dei calici fiorali, che si sono fuse e anastomizzate tra loro divenendo carnose e succulente e formando quello che impropriamente viene riconosciuto, a prima vista, come frutto, che in realtà costituisce la polpa. All’interno dei sorosi sono contenuti i frutti veri e propri, di solito nucule o acheni, i quali contengono a loro volta i semi. Un sorosio ha il tipico aspetto bitorzoluto e rotondeggiante.
Si distinguono dai comuni sorosi sono altri tipi di frutti “aggregati”, che non sono infruttescenze, dato che non sono prodotti da infiorescenze, bensì da fiori singoli. Tra questi ricordiamo:
– la fragola, in cui i frutti, prodotti da un singolo fiore, sono in realtà delle piccole noci del tipo acheni, non commestibili, disperse sulla superficie di un involucro, che invece costituisce il falso frutto succulento e commestibile;
– la comune mora, in cui invece i frutticini, prodotti da un solo fiore, appressati e succulenti, costituiscono un frutto composto.

Guido Bissanti




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