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Come coltivare la Volvariella volvacea

Come coltivare la Volvariella volvacea

I Funghi di muschio (Volvariella volvacea (Bull.) Singer), detti anche Funghi della paglia, sono dei funghi coltivati e commercializzato a scopo alimentare, soprattutto in Asia; questo fungo è invece più raro allo stato naturale. La coltivazione di questo fungo ha origini lontani (Cina) e pare sia iniziato nell’anno 1822 per poi diffondersi in altri paesi asiatici.
È un fungo che può essere ovviamente coltivato in condizioni controllate in tutto il mondo ma soprattutto ai tropici a causa delle elevate temperature di coltivazione. Se si hanno però anche piccoli locali dove si possono controllare temperatura ed umidità la coltivazione può essere effettuata anche a livello casalingo. Un altro aspetto non di poco conto è il reperimento del micelio; di difficile reperimento in Europa si può trovare in alcuni siti commerciali in vendita on-line.

Per la preparazione del substrato di coltivazione si possono utilizzare molti sottoprodotti e materiali di scarto provenienti da attività agricole: per es. paglia di riso, giacinto d’acqua, scarti della lavorazione dell’olio di palma, foglie di banana e segatura, scarti della lavorazione del cotone e della canna da zucchero; insomma c’è una vasta gamma di scarti da poter utilizzare. Prima di iniziare l’inoculazione del micelio questi materiali devono subire un breve compostaggio (3-4 giorni) ed una breve pastorizzazione di circa 2 ore a 60-65 °C. durante la fase di incubazione il substrato deve essere mantenuto a 31-35°C per 4-6 giorni, mentre in fase di fruttificazione la temperatura ambiente va mantenuta tra 27 e 31°C; ecco perche la coltivazione della Volvariella volvacea si presta bene ai tropici, a causa delle elevate temperature di coltivazione.
Nella coltivazione di questi funghi non è inoltre necessaria la presenza di terra di copertura. Normalmente vanno bene gli scarti (cascami) della lavorazione del cotone (reperibili e provenienti dalle industrie tessili); questi danno buoni risultati, sia in termini di resa (come efficienza biologica del 30-45%) che come tempi di fruttificazione (4-5 giorni dalla semina) e di raccolta (9 giorni dopo la semina).
Durante tutto il periodo, sia di incubazione che di fruttificazione, l’intensità luminosa deve essere molto bassa (come in un sottobosco molto fitto), quindi senza raggi diretti di luci naturali o artificiali; anche le correnti d’aria devono essere assenti.
Ovviamente solo l’esperienza ed il confronto tra i vari substrati fa comprendere meglio quello che sia adatto alle particolari condizioni in cui operate.
I Funghi della paglia sono dei funghi che si prestano molto bene prevalentemente per la conservazione sott’olio, oppure essiccati.




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