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Come coltivare la Kentia

Come coltivare la Kentia

La Kentia (o Kenzia) è una specie di pianta appartenente alla famiglia delle Palmae ed al genere Howea; è una pianta originaria delle zone tropicali boreali. Da quando fu importata all’inizio dell’800 in Europa è apprezzata come pianta ornamentale sia per interni che per esterni.
In questa scheda vedremo gli aspetti essenziali di questa specie e come coltivare la Kentia sia in appartamento che all’esterno. La Kentia (Howea forsteriana (F.Muell.) Becc.) è la più apprezzata tra le due specie più diffuse, l’altra è la Palma Riccia (Howea belmoreana (C.Moore & F.Muell.) Becc ). Questa pianta nel suo habitat può raggiungere anche i 18 o 20 metri di altezza; nei nostri appartamenti ci possiamo accontentare al massimo di 3 metri, così come sarà difficile vederla fiorire e fruttificare. Nei nostri ambienti sia la Howea forsteriana che la Howea belmoreana sono a crescita lentissima, quantificabile in massimo due nuove foglie all’anno.

Per coltivare la Kentia nei nostri appartamenti dobbiamo evitare la luce del sole diretta, soprattutto nel periodo estivo. Per quanto riguarda le temperature; nel periodo invernale le due specie possono tollerare temperature anche di poco al di sotto dei 10 °C mentre sopportano il cado estivo del vostro appartamento a condizione che sia secco e con scarsa ventosità interna.
Per quanto riguarda il substrato da utilizzare, questo deve presentarsi come leggermente torboso ma soprattutto sabbioso. Inoltre, se possibile, si può aggiungere del letame maturo (se coltivata in esterni) o di compost o humus di lombrico se coltivata in appartamento. Per quanto riguarda la natura del vaso dove porre la Kentia, ricordiamoci che questa ha un apparato radicale che tende ad andare in profondità piuttosto che in larghezza per cui il vaso dovrà avere una forma consequenziale; inoltre è buona norma operare il rinvaso ogni 2-3 anni da effettuare nel periodo primaverile ed avendo cura di usare, se possibile, un vaso leggermente più grande e di rinnovare il substrato avendo cura di toccare il meno possibile l’apparato radicale. Per quanto riguarda la Kentia coltivata in esterno, sono pochissime le condizioni ideali per potersi sviluppare; è preferibile una zona protetta dalla luce solare diretta, dai venti e dai freddi eccessivi invernali.
Per quanto riguarda le annaffiature, queste devono essere regolari, aspettando tra una e la’ltra che il terreno si asciughi, senza bagnare la pianta in nessuna parte. Ovviamente evitare qualunque ristagno (che causa ingiallimento delle foglie, marciume e, nei casi più gravi, morte della pianta). L’unica operazione consentita ed utile è quella di nebulizzare dell’acqua demineralizzata periodicamente sulle foglie con cadenze che vanno da una volta ogni dieci giorni d’inverno a una volta ogni tre giorni d’estate. Per la concimazione è bene, come tutte le piante d’appartamento usare gli specifici concimi liquidi ma solo nel periodo estivo; si consideri però che il vero substrato nutrizionale è quello che create o ricreate ad ogni travaso. Per quanto riguarda la potatura della Kentia questa ha il solo scopo di eliminare le foglie secche o ingiallite; si effettua esclusivamente per uno scopo estetico. Per la riproduzione invece è bene soprassedere; nelle condizioni dei nostri ambienti la riproduzione per cespo può essere addirittura letale per la pianta madre e quella per seme è più che altro un’utopia. Le Kentie vanno semplicemente acquistate dai vivai.
Infine le avversità di questa pianta; queste sono rappresentate soprattutto dal Ragnetto rosso che causa ingiallimento fogliare, e dagli attacchi di cocciniglie. Contro questi due si possono utilizzare i macerati di ortica, e gli oli bianchi naturali. Evitate acaricidi ed insetticidi che poi respirereste anche voi. Valete sicuramente più di una, se pur bellissima, Kentia.




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