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Come coltivare il Nocciòlo

Come coltivare il Nocciòlo

Il nocciòlo (Corylus avellana L., 1753) è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Betulaceae ed al genere dei Corylus diffuso in tutte le regioni italiane e cresce bene fino a 1.300 metri di altitudine. In questa scheda vedremo come coltivare il Nocciòlo con le tecniche più opportune. La messa a dimora del nocciòlo va effettuata nel periodo autunnale. I terreni adatti per la coltivazione del nocciòlo non devono avere pH superiore a 8 e contenuti in calacre attivo che superi il 10-12 %. Inoltre il nocciòlo è una pianta che non tollera bene terreni argillosi e con difficoltà di drenaggio. L’impianto del noccioleto deve essere preceduto da un’attenta lavorazione del terreno (non servono le lavorazioni profonde visto che per natura questi devono essere permeabili e di medio impasto e si ricorda che queste causano una mineralizzazione della sostanza organica, accumulata per anni, troppo veloce e inopportuna) a cui apportare una discreta quantità di letame maturo in una proporzione di 200-250 q.li per ettaro.

Il sesto di impianto che si consiglia dovrà essere di 5, massimo 6 metri in quadro. Si possono creare sesti differenti come quelli in quinconce, per aumentare l’illuminazione alle chiome dei noccioli. Densità più elevate, a lungo andare, sono causa di problemi fitosanitari ed ombreggiamenti eccessivi che sono deleteri per l’aspetto qualitativa delle nocciole.
Successivamente dopo lo scavo delle buche non aggiungere altri concimi organici in buca che andrebbero a deprimere lo sviluppo radicale delle giovani piantine. Posizionata la giovane piantina provvedete a costipare il terreno ma non eccessivamente ed irrigate immediatamente.
Altro accorgimento importante è quello di garantire una buona impollinazione incrociata; essendo il nocciòlo una pianta autosterile dovrete prevedere l’impianto di un 5% di piante impollinatrici da porre a distanze costanti lungo tutto l’appezzamento e soprattutto sopra vento. Nelle aree boscate dove sono presenti noccioleti ovviamente questa esigenza è molto minore.
Per la concimazione dei noccioleti è bene predisporre del letame molto maturo, evitando assolutamente chi consiglia fertilizzanti di sintesi e soprattutto i nitrati; dopo la concimazione organica una fresatura molto leggera provvederà ad una perfetta mescolanza tra la parte minerale del suolo e quella organica dando un’ottima struttura al terreno di coltivazione.
Per l’impianto vi conviene acquistare piante di nocciola a radice nuda, pronte per la messa a dimora e dall’altezza di circa 100 cm. La potatura di produzione va eseguita annualmente in modo da eliminare il 10-15% della vegetazione e lasciando una buona dotazione di rami con lunghezza fra 20 e 25 cm. Il controllo dei polloni si effettua con apposite macchine. Il ricorso poi all’irrigazione, specie nelle aree poco piovose o con precipitazioni mal distribuite, è indispensabile per ottenere produzioni soddisfacenti.
Si ricorda che il nocciolo va soggetto a numerose avversità causate da batteri, virus, funghi, acari ed insetti, quali soprattutto la Cimice del nocciolo (Gonocerus acuteangulatus Goeze); l’uso di tecniche non eccessivamente intensive, il ricorso a buone pratiche agronomiche come quelle di evitare la vicinanza di zone incolte in prossimità del noccioleto. Buona cosa è poi il monitoraggio dell’andamento delle popolazioni dell’insetto in campo mediante campionamento eseguito con il metodo dello scuotimento delle piante nel periodo maggio-giugno.




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