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Schinus molle

Schinus molle

Il falso pepe (Schinus molle L.) è un albero sempreverde, dioico, che può raggiungere i 5 – 7 metri.

Sistematica –
Il falso pepe, dal punto di vista sistematico, appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Sapindales, Famiglia Anacardiaceae e quindi al Genere Schinus ed alla Specie S. molle.

Etimologia –
Il termine Schinus proviene dal greco σχῖνος schĩnos lentisco: per l’apparteneza alla stessa famiglia, la vaga somiglianza dei frutti e la presenza di resine; l’epiteto molle deriva da: morbido, elastico, flessuoso, delicato, soffice, tenero, per il portamento flessuoso e ricadente.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Lo Schinus molle è un albero originario degli altopiani di Bolivia, Perù e Cile. È una pianta che si è naturalizzata in tutto il mondo dove è stato piantato, noto per il suo legno forte usato per le selle. È una specie che tende ad essere invasiva in tutte le parti del mondo dove è stata introdotta.

Descrizione –
Lo Schinus molle è molto apprezzato per la forma, simile a quella del salice, dai rami flessuosi che armonicamente quasi raggiungono il suolo e per l’essenza odorosa che caratterizza ogni parte della pianta. Il suo fusto può arrivare sino a 40 cm di diametro.
Le foglie sono aromatiche e lanceolate, pendule, alterne e pennate, sino a 30 cm di lunghezza.
In estate (da Giugno fino ad Agosto ad altitudini maggiori) produce pannocchie di piccoli fiori biancastri, che sbocciano all’ascella fogliare; in autunno i fiori lasciano il posto ai frutti: piccole bacche tondeggianti di colore rosso vivo, molto simili al pepe.

Coltivazione –
Il falso pepe è una specie che cresce anche in suoli poveri, e non necessita di concimazioni; per questi motivi si considera una specie rustica. Tuttavia predilige suoli leggeri non impregnati d’acqua. La riproduzione è per seme, per polloni e talee. I semi germogliano in primavera, con le piantine che crescono lentamente fino a quando non sono state stabilite. I semi germinano facilmente sotto l’albero nella lettiera esistente dell’albero madre, a centinaia in una volta e possono essere facilmente trapiantati. Lo Schinus molle è spesso utilizzato come albero da arredo urbano, lungo i viali e nei parchi anche a luce diretta del sole, com’è ovvio date le origini geografiche della pianta. Per i dettagli della tecnica di coltivazione si consulti la seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
Nella medicina tradizionale lo Schinus molle veniva usato per trattare ferite e infezioni, grazie al suo potere antisettico. Nei tempi è stato utilizzato anche come antidepressivo e diuretico, e per alleviare mal di denti, reumatismi e dolori mestruali. Pare che lo Schinus molle contenga sostanze che lo facciano ritenere un buon candidato come alternativa ai pesticidi sintetici.
Le foglie del falso pepe sono anche utilizzate per la tintura naturale dei tessuti nella regione andina. Questa pratica risale ai tempi pre-colombiani. Gli Inca usavano l’olio dalle sue foglie nelle prime pratiche di mummificazione per conservare e imbalsamare i loro morti.
Ci sono significative prove archeologiche che i frutti di Schinus molle sono stati ampiamente utilizzati nelle Ande centrali intorno al 550-1000 dC per produrre la chicha , una bevanda alcolica fermentata.
Il legno del falso pepe faceva parte delle fonti di approvvigionamento delle colonie spagnole per le selle; come ornamentale e per la produzione di spezie, mentre le bacche, che sono numerose, hanno un odore molto aromatico e intenso e dalla corteccia se fessurata si versa un lattice colloso.

Modalità di Preparazione –
Poiché le bacche hanno un aroma simile a quello del pepe sono utilizzate come spezie; il pepe rosa appunto. Possono essere consumate solo in modica quantità poiché contengono sostanze leggermente tossiche. Viene usato anche nella Creola: una miscela di pepe bianco, pepe nero, pepe verde, pepe rosa e pimento.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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