Un Mondo Ecosostenibile
ColtivazioniGuide Pratiche

Come coltivare l’Acanto comune

Come coltivare l’Acanto comune

L’acanto comune (Acanthus mollis L.) è una pianta conosciuta anche per alcune proprietà medicinali, proprietà astringenti ed emollienti; si utilizzano macerati di foglie per curare infiammazioni e scottature della pelle. Viene utilizzato come sedativo della tosse ed espettorante. In questa scheda vedremo come coltivare l’Acanto comune.
Il periodo più idoneo per piantare l’acanto è tra aprile e maggio, quando non si va più incontro a gelate. È importante nella fase di trapianto (se partite da semenzaio) di non danneggiare le radici poiché l’acanto non si riprende facilmente. Nel terreno basta scavare piccole buche in cui porre le piantine distanziandole 0,80 – 1 metro. L’irrigazione deve iniziare subito; in seguito, sarà sufficiente innaffiare la pianta solo in periodi particolarmente siccitosi.

È una pianta che può crescere bene se il terreno è fertile e senza alcun ristagno. Ricordiamo che l’acanto comune predilige habitat asciutti e con pH alcalino (per questo è anche un indicatore del tipo di terreno). Può essere impiantato indifferentemente sia in pieno sole che in zone a mezza ombra ma se vogliamo fioriture abbondanti (nel periodo tra maggio ed agosto) dobbiamo scegliere posizioni soleggiate.
L’Acanthus mollis in natura viene impollinato soprattutto dalle api, per cui la riproduzione e diffusione naturale avviene tramite i semi. Per la coltivazione si può partire pertanto da seme nel mese di marzo in letto freddo, oppure si possono prelevare le talee radicali in primavera. La propagazione dell’acanto può essere effettuata quindi tramite semina, oppure per talea o divisione dei cespi. I semi dell’acanto si recuperano in autunno, prima che le capsule contenenti i semi si schiudano. Oltre che per semina naturale potete seminare in piena terra nel mese di aprile o maggio nelle zone più fredde. Le prime fioriture si avranno dopo 3 anni. Se partite da talea, queste vanno predisposte tagliando un ramo (per circa 10 cm) in senso obliquo con un attrezzo ben affilato. Sulle talee vanno lasciate le foglie poste più in alto; dopodiché si pongono in piccoli vasi con terriccio composto da torba e sabbia. Si può operare anche per divisione dei cespi (in autunno o in inverno) ma è una tecnica che può dare scarsi risultati in quanto l’acanto è una pianta molto delicata.
Anche se l’acanto è una pianta che cresce in terreni poveri, se vogliamo abbondanti fioriture si consiglia una preventiva concimazione organica e delle periodiche concimazioni con compost o humus di lombrico.
Tra le operazioni colturali più importanti si ricorda che l’Acanthus mollis, dopo il periodo della fioritura, deve essere ripulito degli steli che hanno fiorito con un taglio alla base senza però intaccare l’apparato radicale. Se questa pianta trova condizioni ottimali può arrivare ad invadere molto spazio; in questi casi si consiglia di limitare la coltivazione in zone o aiuole predisposte in modo che l’apparato radicale non possa espandersi oltre.
Tra i parassiti più fastidiosi si ricordano lumache e limacce le quali si nutrono del tenero fogliame.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *