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Come coltivare il gelsomino

Come coltivare il gelsomino

In questa scheda pratica vedremo di dare delle indicazioni semplici e chiare su come coltivare il gelsomino sia nei giardini che anche nei vasi grandi.
Il gelsomino (Jasminum L.) è un genere di piante che appartengono alla famiglia delle Oleaceae. Queste comprendono circa 200 specie arbustive e rampicanti che possono arrivare fino a 4-6 metri, tra cui le coltivate come piante ornamentali sono il Gelsomino comune, il Gelsomino di Spagna, il Gelsomino trifogliato e il Gelsomino marzolino; altre specie più rustiche, a fiore giallo ed a fioritura invernale sui rami nudi, sono il Gelsomino di San Giuseppe e il J. primulinum. Il gelsomino, per il particolare profumo dei fiori, viene utilizzato, oltre che come pianta ornamentale, anche per la produzione di essenze naturali e di tisane.

La coltivazione del gelsomino si può fare sia in piena terra, nei giardini, ma anche in vaso avendo l’accortezza in questo ultimo caso di munirsi di vasi grandi che diano alle radici della pianta abbastanza terreno in cui propagarsi. Per la sua coltivazione si ricordi che, pur se originario delle aree mediorientali calde, è una pianta molto rustica che sopporta le temperature più fredde del nostro clima. L’accortezza nella sua coltivazione va posta nella necessità di fornire alla pianta di gelsomino tutori, graticci o pergolati con cui sostenerlo.
Può essere coltivato sia ad alberello (e qui è necessario un tutore) che in un pergolato profumatissimo ma anche come parete verde a condizione che non sia sottoposto a venti salmastri che sopporta malissimo. Se coltivato all’aperto ha bisogno di irrigazione soprattutto nei primi anni di vita; poi l’irrigazione è necessaria solo saltuariamente soprattutto con periodi più siccitosi per dare maggiore vigoria alla pianta. Il gelsomino preferisce un terreno normale da giardino, leggero, fresco ma ben drenato e con una buona dotazione di sostanza organica; la posizione può essere di mezzombra mentre è preferibile più soleggiata nelle regioni settentrionali.
La riproduzione del gelsomino avviene per talea o anche frequentemente per margotta. La coltivazione del gelsomino è semplicissima ma l’attenzione maggiore va data alla sua forma di allevamento per cui, soprattutto dal momento in cui viene pianta in giardino o in vaso si dovrà procedere, attraverso a potature, a dargli la forma che dovrà assumere a maturità. Se la forma è ad alberello bisognerà togliere sin da subito i rametti laterali e sorreggerlo con raffia vegetale ad un sostegno, per fare assumere al tronco principale una forma più eretta possibile. Identica cosa va fatta se dovete creare un pergolato; la pianta va fatta sorreggere ad un tutore, potando tutti i rami laterali gradualmente (senza esagerare per non deprimerla). Infine se dovete creare una parte verde dovrete assicurare all’inizio i rami lunghi che via via si formano con delle raffie; successivamente sarà la pianta col suo sistema di crescita ad ancorasi bene alla rete o al graticciato. Come detto è importante che non ci siano venti costanti e forti, soprattutto carichi di salsedine, cosa che non fa più vegetare il gelsomino che, pur non morendo, vegeta pochissimo e male. Per quanto riguarda le fitopatie è una pianta molto resistente. Se non usate fertilizzanti di sintesi (soprattutto nitrati) la pianta cresce forte e qualche eventuale “seccatura” può essere rappresentata da qualche cocciniglia; in questo caso, prima della fioritura, si possono fare dei lavaggi con acqua e sapone di Marsiglia per pulire la pianta.




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